
Canva vs Adobe: Quale strumento di design definisce davvero la tua professionalità?
Nel mondo del design grafico, la scelta degli strumenti è spesso vista come una dichiarazione di professionalità. Ma cosa guida realmente questa scelta tra piattaforme come Adobe e Canva?
È possibile che i tuoi bias cognitivi influenzino queste decisioni più di quanto pensi?
Il Dilemma degli strumenti
Adobe, con i suoi strumenti avanzati, è considerato il gold standard nel design grafico, sinonimo di professionalità e competenza. D’altra parte, Canva, con la sua interfaccia intuitiva e di facile accessibilità, sfida questa percezione.
Ma cosa significa veramente essere un professionista nel design? È possibile che la tua preferenza sia influenzata da percezioni interne piuttosto che da considerazioni pratiche?
Designer e collegamento ai bias cognitivi
Questa dicotomia tra Adobe e Canva va oltre funzionalità ed estetica; è radicata nei nostri modelli psicologici. Come designer, i nostri strumenti di lavoro sono strettamente legati alla nostra identità professionale e autovalutazione.
Ma queste scelte sono realmente basate su logica ed efficacia, o sono influenzate da bias cognitivi che distorcono la nostra percezione?
I bias cognitivi e il design
Bias cognitivi
Sono deviazioni nel modo in cui percepiamo, ricordiamo, pensiamo e prendiamo decisioni. Spesso non ci rendiamo conto di come questi bias influenzino la nostra visione del mondo, inclusa la scelta degli strumenti di design.
Bias di autostima
Scoperto nel corso di studi sulla psicologia del sé, questo bias fa sì che le persone mantengano una visione positiva di sé, interpretando le informazioni in modo che confermino le loro abilità e competenze. Per i designer, questo può tradursi in una predilezione per strumenti che percepiscono come più sofisticati, rafforzando la loro immagine di “professionisti capaci”.
Bias di conferma
Formalmente descritto per la prima volta da Peter Wason nel 1960, questo bias si verifica quando le persone danno maggiore peso alle prove che confermano le loro credenze preesistenti, ignorando o sottovalutando le informazioni che potrebbero contraddirle. Nel contesto del design, ciò significa che un designer può ignorare i vantaggi di Canva, concentrando l’attenzione solo su quegli aspetti di Adobe che confermano la loro percezione di professionalità.
Storia dell’effetto Dunning-Kruger
Scoperto dagli psicologi David Dunning e Justin Kruger, questo effetto mostra come le persone con minori competenze tendano a sopravvalutare le proprie abilità. Identificato in uno studio del 1999, evidenzia come studenti valutino le proprie capacità di ragionamento logico, grammaticale e umoristico.
Effetto Dunning-Kruger nei designer
Nel contesto del design, i designer meno esperti potrebbero sopravvalutare le loro competenze, preferendo strumenti complessi come Adobe per dimostrare la loro “professionalità“, anche quando strumenti più semplici come Canva potrebbero essere più adatti al progetto. Questo effetto può portare a una sottovalutazione delle proprie necessità di formazione e miglioramento, e a una sovrastima delle proprie capacità.
È importante che i designer riconoscano i limiti delle proprie competenze e siano aperti a utilizzare gli strumenti che meglio si adattano alle esigenze specifiche dei loro progetti, indipendentemente dalla percezione di complessità o professionalità associata.
Analisi dei bias cognitivi per il cambio di mentalità, sindrome dell’impostore compresa
Questi bias cognitivi possono alimentare la sindrome dell’impostore, facendoti credere di non essere all’altezza a meno che non utilizzi strumenti “professionali” come Adobe.
È essenziale riconoscere questi filtri che influenzano la nostra autovalutazione.
Chiediti: “Sto limitando la mia crescita professionale aderendo a una narrazione obsoleta? Sono davvero meno competente se uso strumenti intuitivi come Canva per alcuni progetti?”
Esercizio di Riflessione
Pensi di non essere influenzato dai bias sopra descritti?
Fermati un momento e prova questo esercizio:
- Osserva nella tua stanza e conta quanti oggetti neri vedi.
- Ora chiudi gli occhi e prova a ricordare quanti oggetti grigi hai visto.
- Riapri gli occhi e guarda: noterai che alcuni oggetti precedentemente considerati ‘neri’ ora ti sembrano ‘grigi’.
Questo esercizio mostra come la nostra percezione possa essere facilmente influenzata dalle aspettative, un parallelo potente nella scelta degli strumenti di design.
È tempo di sfidare le tue convinzioni e esplorare nuove possibilità nel design.
Partecipa alla cambiamento del ruolo degli strumenti nel design contemporaneo e scopri come diverse piattaforme possano arricchire il tuo lavoro creativo.
Riflettendo su quale strumento amplifichi veramente il tuo potenziale, potresti trovare nuove strade per esprimere la tua professionalità in questo dinamico settore. Avevi valutato questo punto di vista?

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